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giovedì 2 luglio 2020

TRENTO 3/12/17


E' bella Trento, attraversata dall'Adige, cinta da svettanti montagne ed intrisa di storia. La visita alla città è sempre interessante, proprio a causa dei suoi molteplici spunti. Così, si scoprirà un centro storico rivoluzionato dal suo storico principe-vescovo, Bernardo Cles, nell'ambito della stagione del Concilio di Trento, ovvero della Controriforma. Palazzi nobiliari eleganti cingono le antiche vie di Tridentum, città romana fondata nella Valle dell'Adige, laddove vi confluisce la strada della Valsugana. Poi, soffermandosi sulla storia contemporanea, saranno le storie di Cesare Battisti e di Damiano Chiesa a rammentare la stagione dell'Irredentismo. Infine, il monumento fascista celebrativo del Doss Trento, che veglia alto sulla città a ricordare gli eroi della Patria, i 2 trentini irredentisti. A riassumere magistralmente le diverse stagioni della storia di Trento è il suo monumento simbolo: il Castello del Buonconsiglio, uno dei più bei castelli d'Italia. Lì tra le sue mura si consumarono le vicende della stagione dei principi-vescovi, cosiccome la più tragica pagina dell'Irredentismo per questa città e per l'Italia. Si respirerà, camminando per le sue belle vie, il confine tra la cultura latina e quella tedesca, l'ideale d'indipendentismo e quella dell'unione dei popoli d'Europa, che la rendono, oggi, meta attraente per i suoi trascorsi e per la sua capacità di stare al passo con i tempi della storia d'Europa; una storia che passa per l'Adige, lo risale e varca le Alpi. E' la via del Brennero, storico attraversamento verso l'Europa Centrale, lungo la quale Trento giace.
Buona visita,
Giuliano.-
















lunedì 11 maggio 2020

SANKT MORITZ (SVIZZERA) 2-4/6/17

La "mia" Svizzera è sempre ineguagliabile: ogniqualvolta mi ci reco, vivo sempre esperienze emozionanti, dense. E' il caso di questo viaggio, nonostante non sia la prima volta che lo conduco.  Sono le montagne le grandi protagoniste, che modellano, foggiano e animano i paesaggi del Sondriese (Lombardia), prima, e dell'Engadina (Svizzera), poi. Se poi, si è curiosi di cose ferroviarie e viaggiare in treno è un piacere, allora la scoperta di questo celebre itinerario sarà del più vivo interesse.
L'avvicinamento alle montagne ha luogo già dal Bresciano, dove sul Lago d'Iseo si ha modo di ammirare il bel bacino lacustre, stretto tra le cime delle Prealpi Lombarde e con al centro la svettante Monte Isola, l'isola lacustre più grande d'Italia. Poi, risalendo la Valcamonica, ci si avvicina alle Alpi Orobie e Retiche. Ai piedi dell'Adamello, si abbandona la Valcamonica (BS) e si risale il Passo dell'Aprica, agevole collegamento con la Valtellina (SO). Prima del valico, si transita per Còrteno Golgi, piccolo borgo, che ospita l'interessante casa natale di Camillo Golgi, un istopatologo lombardo, primo italiano a vincere il Premio Nobel nel 1906.
In breve si è in Valtellina, ovvero a Tirano, paese all'incrocio sulla strada per la Svizzera. Incamminarsi, la sera, per le sue vie è piacevole; ad accompagnarci lo scorrere dell'Adda, qui ancora giovane. Da Tirano si sconfina in Svizzera, viaggiando tra le alte cime del Bernina, perennemente innevate. Laghi, boschi, fiumi, villaggi, valichi caratterizzano il bellissimo paesaggio elvetico; ad accrescerne la valenza ambientale, è sia la strada carrozzabile sia, soprattutto, la strada ferrata che con percorsi arditi scavalcano valichi, aggirano i rilievi, salgono e scendono i pendii, sino a giungere la celeberrima Sankt Moritz, gradevole villeggiatura in un contesto montano molto suggestivo. I villaggi immediatamente circostanti Sankt Moritz offrono buone occasioni di visita: da ammirare le belle case engadinesi in stile rustico, cosiccome portarsi alla casa del filosofo Nietsche, composta e linda come tutto, in Svizzera.
Si rientrerà con le immagini delle montagne sempre cangianti e sempre affascinanti negl'occhi e - come me - con la voglia di ritornarvi quanto prima.

Giuliano.-





































domenica 3 maggio 2020

ZAGREB/ZAGABRIA (CROAZIA) 4/12/16

Ai piedi della Medvednica, celebre montagna sulla quale si disputano importanti manifestazioni sciistiche, Zagreb/Zagabria è la Capitale della Croazia dal 1995, anno d'istituzione di questa Repubblica in seguito al dissolvimento della Jugoslavia. Basta quest'informazione per rendersi conto del tumultuoso e doloroso passato di questa città bagnata dalla Sava, dove memorie asburgiche di lungo corso si mescolano a testimonianze più remote, per poi frapporsi - guardando a Novi Zagreb/Nuova Zagabria - ai quartieri di età socialista. Le contrapposizioni paiono essere nel sangue della città, sin dalla sua fondazione, quando a confrontarsi erano 2 quartieri, oggi inclusi nel centro storico, alto sulla collina. Incamminarsi per le sue strade ed i suoi vicoli, che tradiscono talvolta un po' d'incuria e di degrado, permette di scoprire angoli sufficientemente interessanti sia dal punto di vista storico sia dalla prospettiva urbanistica. Alcuni episodi ed accadimenti che vi si consumano ne accrescono la tipicità e l'interesse, ma non a tal punto - a modesto paere di chi vi scrive - da assurgerla al rango delle grandi città europee: forse, perchè è ancora una capitale "troppo giovane", che deve ancora "crescere" e farsi le ossa, ovvero scrollarsi di dosso una dolorosa e difficile eredità storica, che le appartiene e di cui, sino a vent'anni fa, ne era profondamente intrisa.

Buona visita,
Giuliano.-









FRATTA POLESINE (ROVIGO) 20/1/18

Difficilmente il Polesine - la sezione più meridionale del Veneto, stretta tra Adige e Po al confine con l'Emilia Romagna - apparterrà alle zone turistiche d'Italia. E' un comprensorio povero economicamente - il più depresso della regione Veneto - sofferente da sempre, a causa della zona caratterizzata da insalubri paludi e covo di malattie deleterie, debellate solo recentemente, nel Novecento, con la conclusione dell'opera di bonifica. Questo fattore è do fondamentale importanza per comprendere appieno, quanto si visiterà a Fratta Polesine cosiccome nel Capoluogo, Rovigo. Vaste campagne dalle geometrie regolari si estendono a perdita d'occhio, punteggiate qua e là da contenuti villaggi. In uno di questi la storia ha lasciato tracce interessanti: un celeberrimo architetto cinquecentesco, Andrea Palladio, vi realizzò un delle sue famose ville per un nobile locale; poi, nell'Ottocento vi nacque un celebre statista dalle idee progressiste e non sempre condivise. Ma Fratta Polesine è patria anche di uno sfortunato pilota d'aviazione. Ci si posta nel Capoluogo, dove, tranne qualche brano medievale, tutto racconta dell'Età Fascista, dell'italianizzazione della città ovvero delle imponenti opere di bonifica compiute nel Polesine.
Indipendentemente dalle idee di ciascuno, incamminarsi per le strade del Polesine significa - grazie a questa particolari testimonianze - conoscere un aspetto della storia dell'arte, della società e dell'economia d'Italia, che quasi sempre viene tralasciato a favore di altre destinazioni regionali o dei territori contermini più in voga. Sbagliando, purtroppo!

Giuliano.-














sabato 2 maggio 2020

GORINO FERRARESE (FERRARA) 9/9/18

Vasti orizzonti, ambienti uniformi, lo sbocco del Grande Fiume - dopo 650 km - nel Mare Adriatico, i piccoli borghi dei pescatori, gli uccelli costieri: sono questi gli ambienti del Delta del Po, il più grande delta italiano. Percorrere con un'imbarcazione i rami, i canali e le bocche della foce è un'esperienza piacevole, nonostante l'uniformità del paesaggio. Conoscere, però, le vicissitudini - perlomeno recenti - che quest'area ha sopportato negl'ultimi 2 secoli, aiuterà ad apprezzare meglio le caratteristiche e le peculiarità dei luoghi: il Grande Fiume anche qui - giunto al termine della sua lunga corsa - avrà storie, aneddoti e fatti da raccontare, che parleranno di un'Italia, quella dell'Alta Romagna, fatta di povertà, di un parziale riscatto e di un ambiente particolare, capace di offrire degli autentici tesori, come la presenza discreta ed affascinante dei fenicotteri e degli aironi.

Giuliano.-  








martedì 28 aprile 2020

CREMONA 25/11/18

Non vorrei, si ricordasse Cremona solo in occasione della Festa del Torrone, che si tiene annualmente a Novembre. La città della Bassa Lombarda offre davvero numerosi spunti di visita, nonostante il suo centro storico sia assai raccolto e graviti, perlopiù, intorno ai suoi monumenti insigni, il Torrazzo, il Duomo ed il Battistero. Cremona è sinonimo anche di musica, quella suonata (liutai) e quella cantata (Mina), ed è anche una città, che seppure appartata e lontana rispetto ai grandi flussi turistici, presenta interessantissimi ed alti momenti d'architettura, nonchè è un bell'esempio di città agricola padana.
Storie e leggende ne rivelano la millenaria storia, l'evoluzione sociale ed economica, che è legata sempre alla sua posizione particolare nella Pianura Padana, al crocevia delle strade per Milano, Bologna, Genova e Brescia. Ciononostante, però, è decisamente poco conosciuta e visitata; meriterebbe, certamente, maggiore attenzione da parte di chi viaggia attraverso l'immensa Valle del Po, il grande fiume, che la lambisce alle sue porte.

Buona visita!
Giuliano.-